Presentazione
Ecco a voi l'accozzaglia di esseri che affronteranno dolore sofferenza e paura nei prossimi incontri.
Viconia De Virr
Solo perchè è una donna la prima che andremo a presentare è una gran bella drow, una zoccola che è stata cacciata anche dalla sua casa (lei dice perchè le hanno sterminato la famiglia), si spaccia per nobile ma di alto rango ha solo la sua professione.
Maga Negromante aspettiamo di vedere cosa saprà fare quando si troverà di fronte a qualche bel maschione che la vorrà battere.
Viconia De Virr è nata 25 anni fa, nella metropoli Drow di Menzoberranzan, la figlia più piccola della casata, ma pur sempre femmina, destinata forse a poter divenire ancella di qualche tempio della dea Ragno.
Una notte di 1 anno fa' (per i drow poco più che adolescente quasi una bambina), la casata De Virr come uso tra i Drow viene attaccata da una casata minore che vuole scalare il prestigio della capitale come in uso tra i drow, non essendo capace di combattere, la madre la fa scappare tramite un sotterraneo, lasciandola dopo averle fatto giurare su Loth, che se non fosse morta avrebbe vendicato il destino dei De Virr.
Trovatasi sola a vagare nei sobborghi di Menzoberranzan, braccata dai sicari della famiglia Obscura, si addentra sempre più nei bassifondi, dominio delle gilde dei rinnegati e dei peggiori tagliagole, viene colpita alle spalle e quando rinviene, è chiusa in una gabbia a 3 metri di altezza, altre gabbie sono appese nella stanza, ben presto scopre che è stata venduta da un balordo ad un necromante drow, che intende usare i giovani drow e le altre creature appese e rinchiuse come sacrifici per i suoi esperimenti, uno alla volta vede svuotarsi le gabbie.
Lei non è mai stata avvezza alla magia, ma presta molta attenzione alle parole arcane che il necromante pronuncia per impedire al prigioniero di turno di scappare ed al rituale quando viene a prendere la nuova vittima, questo rituale si ripete all'infinito per mesi, lei mentalmente passa le notti e i giorni a ripassare ed a invocare il potere, ma inutilmente, finchè arriva il suo momento dopo diversi mesi di prigionia, è debole fisicamente per le privazioni e la vita nella gabbia, ma non disposta a morire senza lottare.
Il Necromante cala la gabbia, e quando gli lancia l'incantesimo di ammaliamento lei sente una cosa imprevista, questo non ha funzionato, la sua capacità di concentrarsi allenata dai mesi passati a dipanare il linguaggio arcano della morte, la hanno resa più forte dell'incantesimo.Finge però di essere in trance, il mago preso dal rituale che si appresta a pronunciare non si avvede dell'errore, la conduce nel suo pentacolo, nel quale il suo patrono demoniaco verrà a prendere l'anima offerta, le impartisce l'ordine di restare ferma, le pratica un taglio nel palmo sinistro come previsto dal rituale e bagna una candela nera nel suo sangue.Il mago poi prende un'altra candela e si pratica un taglio nel proprio palmo sinistro e si posizione in un secondo pentacolo adiacente dove egli prenderà posto durante il rituale come protezione dall'entità demonica evocata, il nero specchio che fronteggia i due pentacoli è il portale dal quale in demone avrà accesso al mondo materiale.Lei ha in mente un piano, ha visto decine di rituali dalla gabbia e conosce ogni passo ed ogni sillaba del complicato rituale che il necromante si appresta a lanciare, sa che ad un certo punto lui volterà le spalle al pentacolo dove si trova la lei alcuni istanti, lei è quasi certa che quello è il momento giusto per agire.
Iniziato il rituale arriva il momento di agire, lei prima che il portale con gli inferi sia spalancato esce dal proprio pentacolo e spinge fuori il necromante, con tutte le forze che può avere una esile ragazzina drow, il fatto che abbia agito in rapidità ed in modo inaspettato fa si che il necromante cada fuori dal pentacolo di protezione, lei pronta pronuncia le ultime invocazioni del rituale prima che il mago possa reagire, il portale in pochi istanti è aperto ed una mano artigliata afferra per il petto il mago, strappandogli il cuore, ma il necromante non muore, una voce demoniaca che risulta stranamente comprensibile a Viconia promette eoni di tormenti per l'anima del necromante, "mi hai infastidito abbastanza ora banchetterò con il tuo cuore" e lo divora, urla strazianti lancia il mago che con odio immondo guarda per istanti che paiono infiniti Viconia mentre la mano artigliata lo trascina come un bambolotto di pezza nel portale, due occhi di fiamma e tenebra ora fissano Viconia volendole quasi strappare l'anima, ma il pentacolo resiste.
"Bene bene" esclama il demone "abbiamo un giovane ragnetto, come pensi potrai scapparmi, giovane donna!".Ma Viconia fugato l'iniziale sgomento, sa cosa deve fare pronuncia le parole che avrebbe dovuto dire il necromante, l'incantesimo di comando è completo, il demone è dominato. Il demone capito l'errore impreca e promette di torturarla in eterno se non lo lascierà andare subito, ma lei sa come trattare con lui avendo assistito a decine di sacrifici prima del suo, e risponde "hai avuto il tuo prezzo in sangue e anime, principe immondo, ora io invoco il mio giusto compenso", "dammi il potere sulla morte e poi ritorna nell'abisso per non tornare più finchè io non ti abbia a richiamare Balghamog".
Il demone è costretto ad ubbidire dal dominio imposto al suo nome con il rituale, allunga un braccio dallo specchio e con un artiglio pratica un taglio al palmo destro proteso della giovane drow come previsto, lei sente fluire energie arcane terribili e quasi sviene, ma prima di perdere conoscenza definitivamente riesce a congedare il portale con le parole che ben conosceva, il demone la lascia con un'ultima promessa "io non dimentico, posso aspettare, ti avrò Viconia De Virr, ora siamo legati per l'eternità".
Ripresasi, diventa la nuova proprietaria della torre fortezza, ma è conscia che il suo nuovo potere non è sufficiente per permetterle di mantenere il controllo sui possedimenti del defunto necromante, si impossessa quindi di soldi e di un libro del defunto, un tomo probabilmente giovanile che contiene rituali e poteri semplici, ma che ora per lei sono alla portata, il suo destino fatto di dolore e morte le ha rivelato una via, ora lei stessa è padrona della morte che l'ha fatta rinascere dandole il potere.
Viconia è pragmatica, il suo scopo è vivere, per nessuna ragione e per nessuno si metterà a repentaglio, non disdegna legami con altri esseri, ma non prova sentimenti ne compassione per nessuno, nella gabbia ha perso ogni legame empatico, se un Drow femmina può averne con qualcuno, ha giurato su Loth vendetta, ma sa che non c'è fretta sua madre non le ha fatto giurare delle scadenze e in fondo è morta che Loth se la tenga, era troppo debole per sopravvivere evidentemente, ingannare e colpire l'avversario quando pensa di averti sopraffatto, usare la persuasione per blandire il prossimo, essendo una bella donna avvenente sa come blandire e conquistare i deboli maschi, lei usa la propria bellezza per dominare i maschi sfruttando le loro debolezze, se promette qualcosa non è interessata a mantenere la parola data, sua madre ne sa qualcosa.Il suo famiglio è un ragno nero, molto veloce che lei usa per spiare e carpire i segreti al proprio nemico, conoscere è un modo per battere il nemico, chi meglio di lei lo sa', non disdegna di usare il suo famiglio come sicario per uccidere i propri amanti nel sonno con il veleno, il sesso è solo un mezzo per ottenere potere e qualche volta piacere se l'amante è avvenente, ma non ci sono legami con le razze inferiori tutte, ne soprattutto con i deboli e depravati maschi, nessuno è degno di fiducia, anche perché un drow non sa cosa sia la fiducia.Il potere sulla morte è un modo per accedere all'immortalità, è decisa a percorrere questa via che le si è tracciata davanti, e per nulla al mondo è interessata a scoprire se la promessa di Balghamog si avvererà.
Shan-Meidh
Segue a ruota il santerellino del gruppo, un Santificato Ramingo ... Ramingo ... Ramengo forse. Comunque ancora in odore di archi pesanti fin da piccolo ha sentito l'attrazione per la natura e ha deciso di andare ad apprendere le sue capacità di cacciatore in luoghi isolati e sperduti.
Ora è ritornato alla civiltà ... saprà adattarsi al gruppo? Ma soprattutto la smetterà di scassare la minchia con il fatto di credersi una divinità???
Non conosco le mie origini, ma il vecchio druido cui sono stato affidato in giovane età mi ha sempre raccontato delle mie nobili origini, sia di famiglia (facoltosa (magari sono stati tutti sterminati per questo?)) sia di razza.Tutti questi racconti, fatti da un vecchio che ormai non era più in grado di seguire la crescita psicofisica di un giovane con forti tendenze psicopatiche, mi hanno sempre più insinuato il sospetto che le uniche forme di vita previste dalla natura fossero quelle animali, cioè quelle senza alcuna auto-coscienza.Ho passato tutta la mia giovinezza con il vecchio zio druido (lui era un eremita umano) che mi ha allevato insegnandomi come vivere in contatto, se non in simbiosi, con la Natura.Le sue lezioni hanno anche influenzato il mio modo di vedere il mondo e soprattutto di diffidare delle forme di vita senzienti autocoscienti.La sua uccisione da parte di alcuni umanoidi mi ha convinto ulteriormente della necessità di dare una mano ad Obad-Hai a ripulire la Terra da tale feccia.Una volta solo al mondo ho continuato a sopravvivere nelle foreste del mondo spiando le altre razze in cerca di qualcuno cui appoggiarmi; una nuova guida. Ma non ho trovato altro che esseri violenti, bugiardi, approfittatori, ecc. Mi sono convinto quindi che era meglio stare da soli e così ho fatto fino all'età adulta in cui la mia psicosi era bella che matura.Ho così scelto un gruppo eterogeneo (tutte le razze = nessuna razza) cui mescolarmi per stare nel mondo ed agire mimetizzatoper i miei scopi di sterminio.
Simbion Knauss
Abbiamo poi il prete del gruppo, un truffatore umano che ha scelto la via dell'inganno. Crede ad un dio che è anche lui un ingannatore... lo avrà preso anche lui per il culo facendogli credere di essere un chierico??? Chissà i fatti lo proveranno.
Aspetto fisico: Trentenne, capello lungo e barba spesso incolta. Ventre pronunciato, tipico del bevitore e mangiatore....Tratti: Puo' benedire soltanto i liquidi nei quali sia presente una percentuale di alcool (sostiene lui, in pratica quasi sempre rifiuta di farlo su altro, assaggiandone il risultato sempre con il suo simbolo sacro, un tastevin), e l'acqua santa che utilizza per aspergere e curare e' un alcolico che tiene in una piccola otre.
Quando cita i dogmi della propria dea sembra siano piu' un professare cosa secondo lui si deve o non si deve fare, piuttosto che realmente esporre la dottrina della propria religione. La sua dea infatti e' nota solo a pochi...
Ideali: La fortuna e' cieca, ma la malasorte ci vede benissimo! Solo Beshaba puo' porti al riparo dalla sventura. Credi in lei e in me che sono un suo emissario ed otterrai la salvezza e la protezione.
Difetti: Ha tutti i vizi (anche se quello del gioco quasi mai, il principale e' bere), e gli piace bere qualunque alcolico, anche in gradi quantita'... quando beve molto puo' avere manifestazioni di rabbia o strani atteggiamenti... Possibili risse in taverna...
Legami: La cantina del monastero da cui proviene, dove trascorreva molto tempo in meditazione... anche se di una divinita' avversa.
Background:
E' nato come accolito in un tempio di Tymora (la gemella, che Beshaba odia) la dea della Fortuna. Il suo luogo preferito del monastero era pero' la cantina, ben fornita, dove passava molto tempo a leggere i libri sacri della biblioteca, a vuotare le botti e fumando la pipa (magari anche con "strane" erbe)... Durante una delle tante nottate trascorse in questo modo Beshaba si sarebbe manifestata a lui e lo avrebbe convinto (seducendolo, secondo lui) a divenire un suo seguace. Da allora ha iniziato a celebrare alcuni riti in gran segreto nella cantina in suo onore, consumandovi grandi quantita' di alcolici (i chierici di Beshaba spesso "bruciano" alcolici durante i riti, diciamo che lui li brucia in senso lato...) ed invitando talvolta giovani fanciulle per ripetere il rito di iniziazione avuto con Beshaba, blandendole con inganni, con alcol e droghe, sfruttando la loro buona fede e garantendo loro che avrebbe scacciato il malocchio che le stava perseguitando.
I sacerdoti della chiesa dopo averlo scoperto ubriaco ed in compagnia di un paio di ragazze (ma non avendo capito che in realta' era un rito in favore di Beshaba perche' sembrava piu' un baccanale) lo hanno invitato a lasciare il tempio perche' indegno... Lui sostiene di aver ricevuto l'incarico dalla sua divinita' di andare nel mondo a diffondere il verbo di Beshaba.
Quindi fondamentalmente e' uno che approfitta delle buona e brava gente, dei creduloni millantando abilita' e capacita' soprannaturali, per derubarli ed abusarne, non uno che ammazza per il gusto di farlo anche se l'omicidio non lo preoccupa se finalizzato al raggiungimento dei suoi scopi, ne e' escluso in uno dei suoi eccessi di alcol e droghe...
Non e' il classico chierico; usa le cure, ma sono secondarie... Sicuramente curera' i compagni, ma non e' detto che si precipiti appena uno stramazza al suolo.
Milady
Ecco che arriva la furfante mezz'elfo che si crede la Mata Hari del gruppo. Ancora si sa poco di lei e ancor meno vuol far sapere lei di se stessa.
(Ufficialmente) Milady è sempre stata nella gilda.
E' piuttosto giovane, ovviamente figlia di un incrrocio di razze.
Nulla si sa del suo passato, anche se i modi eleganti tradiscono un'istruzione... superiore.
Sicuramente se l'è fatta qualcuno dei capoccia, perchè nessuno dei gildaioli ha il coraggio di provarci.
Il resto lo sa solo Dio e il Master.
Dark Schneider
Dopo abbiamo un cornuto che si crede un fattucchiere. Anche lui ha ancora molte crisi di identità e non è ben chiaro da che mondo provenga.
Conosciuto anche come Darsh, è cresciuto all'ormbra di un monastero/scuola dove oltre alle preghiere qualche accolito sperimentava anche le arti magiche...ed è proprio qui che lui comincia ad apprendere formule magiche in segreto, spiando gli accoliti..
Verso l'età della pubertà, sia il suo corpo che la sua mente hanno cominciato a rivelare la vera natura di Darsh, un'incrocio tra umani e diavoli, con piccole corna che spuntano in testa e una coda dal fondoschiena! ma anche i suoi veri poteri cominciano a fare capolino, dove con la semplice volontà riusciva a recitare incantesimi, ma sempre con versioni "violente"..
Ogni luna piena, i suoi incubi si facevano maggiormente reali, sognando di confabulare in segreto con una figura ammantata tra le fiamme, ma dall'enorme potere, che cercava di persuaderlo a intraprendere un cammino di conquista del mondo! quando invece non è luna piena sogna costantemente le bellezze femminili del mondo, dove le scopa di brutto tutto il tempo!
Proprio attraverso questi Incubi/sogni rivelazioni, Darsh, scopre la sua vena maligna, ma soprattutto di essere il frutto di un'incarnazione del grande potere oscuro! E che il richiamo del male è tutto ciò che ora brama...
È un uomo astuto, spavaldo, egocentrico e narcisista; non perde mai il suo sangue freddo, conscio della sua invincibilità.....un dongiovanni senza limiti. La sua più grande ambizione( oltre a conquistare il mondo e portarlo nell'oscurità...) è infatti diventare il padrone incontrastato del mondo per poter così realizzare un harem in cui vi siano presenti tutte le belle donne del pianeta.
Graziano
Ed infine abbiamo lo psicopatico del gruppo un umano barbaro che fin da piccolo giocava a mettere le torce nel culo ai gatti ed ad attaccare le strisce di stoffa cosparse di colla sulla pelle dei morfici.
Il suo sadismo lo ha portato a farsi molti nemici ma la sua ira lo ha sempre portato fuori sano e salvo dalle risse in cui spesso si è trovato invischiato.
Graziano è sempre stato un individuo prepotente ed irascibile, grazie anche all’educazione ricevuta nella tribù in cui è nato.Fin da ragazzino si dimostra crudele e prova piacere nel sopruso esplicito, ovviamente quando subito dagli altri, disdegnando gli intrighi complicati e macchinosi.Raggiunta la maggiore età (per i barbari) si arruola per avere una copertura formale agli eccessi della propria indole: violenze, torture, stupri ed omicidi sono tollerati (e retribuiti) dall’esercito. In breve conquista il rango di ufficiale, grazie alla sua abilità marziale e alla sua mancanza di scrupoli.Gli viene assegnata un’unità di scout, composta prevalentemente da loschi commilitoni, assieme ai quali si macchia di efferatezze gratuite nei confronti di villaggi isolati, compiute per cupidigia e per il semplice piacere di commetterle.Il tutto ha termine quando entra in contrasto con un superiore “zelante”, che dismette l’unità e lo trasferisce nella truppa regolare.A questo punto, Graziano preferisce congedarsi e unirsi ad una congrega di briganti, assieme ai quali spera di poter guadagnare denaro, senza dover soffocare la propria indole e sottostare a regole particolarmente intransigenti. Graziano obbedisce agli ordini ma non si pone lo scrupolo di distorcerli o ignorarli, se la cosa gli fa comodo; tuttavia non è uno stupido e capisce quando è il momento di chinare la testa o fare un passo indietro, soprattutto di fronte ad altri più forti o potenti. Non è uno che serba rancore a lungo, salvo i casi in cui è oggetto di umiliazione di fronte agli altri.
Fatte le dovute e rispettose presentazioni ora vedremo cosa sapranno fare e quanto ci metteranno per mettersi irrimediabilmente nei guai.
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