giovedì 31 marzo 2016

Venuto dal Profondo

Qualche buonanima non ha mai spiegato a voi cari lettori come siamo entrati nel covo della Maga, ma prima che prenda il sopravvento questo andazzo di non cantare le gesta del più improbabile gruppo che Toril abbia mai visto, cercherò di colmare la memoria per coloro che non possono essere con noi ora ma che vorrebbero tanto esserlo e che noi vorremmo tanto tornassero.

Io non sarò in grado di spiegarvi come siamo entrati, in quanto il mio alter ego umano non c’era, prendetene atto, ora siamo dentro dopo aver ammazzato le guardie, altri balordi della banda di taglieggiatori che supporta Tirana, iniziamo ad esplorare questo covo che ha un aspetto molto antico in alcune sue parti.

Troviamo un generatore di elettricità in una stanza che al centro ha una piscina un po’ acida, quando Mycon sboroneggia paventando doti di sapiete elettricista, dopo aver preso un paio di scosse, riesce a risvegliare un elementale dell’acqua piuttosto animoso, ma il gruppo alla fine lo sistema e lo imbottiglia per bene.

Ritengo che per prudenza di assumere le spoglie di una delle guardie del portone d’ingresso non si sa mai cosa ci aspetta avanti, prendiamo vantaggio dove possibile.

Conosciamo in una stanza un professorone che come un novello dottor Frankenstein esegue orripilanti assemblaggi di esseri componendoli da pezzi corpi di varia natura o seziona solo per studiarli, nel momento nel quale lo conosciamo sta lavorando su uno Gnoll, che già normalmente fanno schifo, ma aperti sono anche peggio, non so se mi riprenderò mai da questa cosa, ci dice che conosce Tirana e che hanno un accordo di non belligeranza, si tollerano senza farsi la guerra, all’interno della stessa struttura, non è affatto amichevole ci minaccia più volte ma sembra credere alla guardia che sarei io, non siamo interessati ad eliminarlo, non è lo scopo della nostra missione, lo lasciamo dopo averci parlato e raccolto più informazioni possibili.

Seguendo un corridoio incappiamo in un grazioso tempio, tanto suggestivo che mi sento attratto al suo interno, mi rendo conto che il suo occupante che si fa chiamare il guardiano, è un essere di grande potenza con i canini appuntiti, lui sta cercando un sostituto per rimpiazzare se’ stesso e cerca un essere degno di prendere il suo posto, ha scelto me giustamente, ma riusciamo a convincerlo che c’è di meglio e che siamo disposti a portargli la maga Tirana in cambio della nostra libertà, lui sembra reticente ma gli facciamo notare che l’unica via di uscita passa davanti a casa sua e quindi anche volendo fare i furbi non si andrebbe lontani e che siamo tenuti nostro malgrado a rispettare la nostra parola.
Il vampiro è una persona loquace e tutto sommato di compagnia, si capisce che è stato vittima di un complotto di suoi simili che lo hanno messo a custodia del sito ma che dopo una vagonata di anni è un po’ annoiato dalla propria situazione. Ci mette in guardia sulla domanda che ci verrà posta nella prima stanza per accedere  all’area nella quale Tirana sta compiendo i propri studi, lo salutiamo sperando sia un addio, fottuto succhia sangue.

Scendiamo di un livello ed un gufo guardiano posto sopra alla porta ci pone un indovinello “un Guerriero cade prigioniero di una tribu di barbari, che gli chiede dire qualcosa, con le conseguenze che se è vera sarà decapitato, mentre se è una menzogna sarà pugnalato, il guerriero dopo aver detto una cosa se ne va’ incolume, cosa ha detto?”.
I saggio sembra cadere dalle nuvole, sono il sottoscritto e il prode monaco a capire la chiave di volta ed a fornire la risposta esatta, “io sarò decapitato” la porta si apre.

Una piccola anticamera si presenta ad un’altra porta da cui provengono delle cantilene rituali, il monaco prende in mano la situazione ed invita a un raid a sorpresa, l’intuizione è esatta i 6 cultisti sono così presi che nel primo round ne vengono bastonati 3 e il saggio ne mette a tacere ben 4 con un silenzio ben piazzato, al centro della grande stanza c’è una enorme crepa dalla quale si levano verso l’alto fumi e vapori di zolfo, la cosa non è rassicurante, in 3 round i party mette a tacere tutti i 6 i cultisti, mi sporgo dalla balaustra della stanza e vedo un demone che sta per sbucare nella stanza, non volendo farne la conoscenza, reputiamo tutti molto saggio levarci di torno, scegliamo come via di fuga la porta a nord la più vicina.
Riusciamo a lasciare la stanza ed a chiudere dietro di noi la porta appena in tempo, ascolto il raschiare e il respirare pesante del demone che dopo alcuni minuti si dilegua.


Questo passaggio porta ad una camera da letto, sicuramente la stanza di Tirana, viste le letture sulle spade runiche che riempiono la scrivania e la libreria.
Dopo aver lasciato degli umori corporali sul cuscino di Tirana, Yin che discende da un certo Gargiulo, lascia un ricordo meno nobile del mio sul letto di Tirana.

Seguitiamo la nostra esplorazione e ci troviamo riattraversando la stanza della crepa attraverso una nuova porta in una nuova area, anche qui sentiamo un cantilenare femminile, riteniamo di averla trovata, ci apprestiamo a tentare una sortita, ma solo Crom può sapere come ne usciremo, a tra sette giorni miei affezionati lettori.

mercoledì 9 marzo 2016

A mezzanotte va la ronda del piacere...

Gazzetta dell'Avventuriero - Numero straordinario dedicato al bel Somyn

Avea la NANA, da bisogno astretta,
Concessa la sua potta al Somyn saggio,
Il qual trovò la via non molto netta,
Nè potè asciutto andar per il viaggio:
Dal che indi passò in altra stradetta,
Che vicina gli stava a più bell’aggio.
Perciò la possession ha egli turbata,
E questa via dev’essergli vietata?

RISOLUZIONE III.

La costumanza, nella terra mia,
Scritta de servitute et in latino,
Vuol ch’a chi del passar non ha la via
Sia costretto di dargliela il vicino;
Cosi se quella ancora distrutta sia,
Per strano caso o per voler divino,
Itaque dico, la NANA non fece male,
Perchè la via de aver più vicinale.

Vai Somyn, ti meriti proprio la runa del BUCO DEL CULO SMERDATO !